: Andrea Nagele
: Grado nell'ombra Un altro caso per Maddalena Degrassi
: emons: GIALLI TEDESCHI
: 9783960415046
: 1
: CHF 8.00
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: Krimis, Thriller, Spionage
: Italian
: 224
: kein Kopierschutz
: PC/MAC/eReader/Tablet
: ePUB
L'incubo di ogni donna: un guasto e la macchina si ferma in piena notte. È quello che succede a Violetta e Olivia di ritorno da un concerto. Mentre aspettano il carro attrezzi sul ciglio della strada, Olivia si allontana per recuperare il cellulare nell'auto. E le paure peggiori diventano realtà. Violetta viene trascinata tra i cespugli e violentata. Ma non sarà l'unica. A occuparsi del caso è la giovane commissaria Maddalena Degrassi. Vessata dal suo superiore, non riesce a trovare uno straccio di pista. E il tempo incalza pericolosamente...

Andrea Nagele, scrittrice austriaca, divide la sua vita tra Klagenfurt, dove esercita L'attività di psicoterapeuta, e la cittadina di Grado, dove ha ambientato la serie di romanzi gialli con protagonista il commissario Maddalena Degrassi.

3


Maddalena Degrassi trasalì al suono del cellulare, risvegliandosi da un sonno senza sogni.

Intontita, si stropicciò gli occhi. Ancora una volta era andata a letto troppo tardi, in più le ci era voluto un pezzo per addormentarsi. Troppi problemi irrisolti le mulinavano in testa.

“Sì,” mormorò con voce rauca.

“Sono Zoli. Deve venire subito, commissaria.” Fece una pausa. “Per favore,” aggiunse poi in tono sottomesso.

Tipico di Piero Zoli, pensò Maddalena. Mai scendere nei particolari al telefono. Almeno però grazie a lui beveva un caffè degno di quel nome. Forte e dall’aroma intenso. Il collega ne aveva sempre un thermos pieno. “Appena macinato e preparato da mia madre,” ribadiva orgoglioso.

“Arrivo,” borbottò Maddalena saltando giù dal letto. Il pavimento in pietra sotto i piedi nudi le ricordò che non abitava più nel suo monolocale, e sospirò.

Come sempre quando vagava per quelle grandi stanze vuote, sollevando la polvere negli angoli e ascoltando i fantasmi del passato, provava una sgradevole sensazione. La sensazione di trovarsi fuori posto. Aveva traslocato da poco nell’antica villa sul lungomare, piena di anfratti, e si sentiva ancora un’estranea. Alla sorpresa e alla felicità iniziale di aver ereditato quel tesoro dalla defunta Angelina Maria Cecon, era subentrato ben presto il disagio.

Le mancava il suo vecchio nido. “La scatola da scarpe con vista”, come aveva affettuosamente ribattezzato il minuscolo appartamento con il balconcino in cui viveva.

Se voleva sentirsi a casa nella nuova sistemazione, doveva decidersi ad apportare qualche modifica. Avrebbe lucidato e riverniciato le assi di legno dell’ingresso, ridipinto le pareti, buttato via parecchia roba e, piano piano, cambiato l’arredamento.

Considerando il suo lavoro al commissariato, sarebbe stata una vera sfida. Avrebbe avuto bisogno di qualche aiuto e di una montagna di soldi. Non poteva certo rivolgersi ai colleghi e tantomeno al capo, il suo diretto superiore. Sogghignò immaginando il burbero comandante in bilico su una scala a pioli, il pennello stretto in pugno, che si sforzava di mantenere l’equilibrio.

Per un attimo pensò a Franjo e al fatto che avrebbero potuto occuparsene insieme. Si passò la mano sugli occhi per scacciare la tristezza che stava già affiorando.

Non lo sentiva da mesi, e nemmeno lei l’aveva cercato.

Dopo essersi fatta una doccia veloce, lavata in fretta i denti e truccata alla meglio, decise di concedersi una sigaretta, malgrado l’urgenza nella voce di Zoli. Pazienza, avrebbe dovuto aspettare cinque minuti in più.

Riempì un bicchiere con l’acqua del rubinetto e poco dopo, in jeans e felpa, scalza, si accese una sigaretta sulla terrazza. Sotto di lei le onde del mare color antracite. All’orizzonte le luci argentate di qualche barca che rollava lenta.

A Maddalena piaceva il leggero sciabordio della bassa marea, ma ancora di più ascoltare i flutti in tempesta che si frangevano mugghiando sugli scogli e guardare gli spru